Vino autoctono tipico della Basilicata tra i più riconosciuti e apprezzati
L’Aglianico del Vulture DOC rappresenta proprio la storia e il sangue della nostra terra, la Basilicata. E’ un vino rosso italiano a base di uva Aglianico e prodotto nella zona del Vulture della Basilicata. Ha ottenuto lo status di Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1971 e lo stato di Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) nel 2011. Situato su terreni vulcanici derivati dal vicino Vulture, l’Aglianico del Vulture è l’unica zona DOCG che si trova in Basilicata.
L’Aglianico del Vulture ha origini antichissime e si ritiene sia stato introdotto dai greci nell’Italia meridionale tra il VII e il VI secolo avanti Cristo. Resti di un torchio di epoca romana sono stati infatti ritrovati nell’area di Rionero in vulture, nonché una moneta in bronzo raffigurante la divinità di Dioniso. Alcuni dei riferimenti letterari sulla storia dell’Aglianico del Vulture sono stati lasciati da Orazio, il poeta romano nato a Venosa che ha celebrato la bellezza della sua terra natale e la qualità del vino della zona.
Almeno una fonte dice che dopo aver sconfitto i Romani nel 212 aC, Annibale mandò i suoi soldati in Lucania per curarsi con i vini del Vulture.
Sotto l’impero svevo, Federico II promosse la coltivazione della vigna. Nel 1280 Carlo d’Angiò ordinò al giustiziere della Basilicata la fornitura di 400 salme (pari a 185 litri) di “vino rubeo Melfie” (vino rosso di Melfi) in previsione di un soggiorno estivo a Castel Lagopesole con la corte angioina.
I vini del Vulture, apprezzati dai sovrani svevi e angioini, furono richiesti anche dai mercanti fiorentini dell’epoca.
Vitigno piuttosto tardivo – con un ciclo vegetativo che si chiude all’incirca a novembre – l’Aglianico trova il suo habitat naturale in terreni ricchi di minerali, argillosi e calcarei come – ad esempio – quelli che circondano il vulcano del Vulture in Basilicata. Dal punto di vista climatico è un vitigno che necessita di colline ventilate, inverni non troppo rigidi ed estati non eccessivamente calde o secche.
L’elevata presenza di tannino riesce tuttavia a preservare il frutto anche in eventuali condizioni climatiche sfavorevoli. Il vitigno è caratterizzato da foglie di media grandezza, leggermente cuneiformi o orbicolari, e pentalobate. Il grappolo è di media grandezza e compattezza, semplice o alato con una o due ali ben sviluppate. L’acino è di forma sferoide di colore blu-nero con una grandezza media di 12-15 mm.
L’aglianico si sposa perfettamente con carni di manzo e maiale sia al forno che alla griglia, selvaggina, formaggi stagionati e ingredienti piccanti e speziati.
L’Aglianico del Vulture DOCG può essere prodotto solo nei seguenti comuni: GENZANO DI LUCANIA, Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi.